Di che si tratta?
La novità 2017 riguarda dunque i protocolli di trasferimento dati: in origine fu l'HTTP (HyperText Transfer Protocol), il comune protocollo di trasferimento dati sul web, la cui prima versione risale alla fine degli anni '80.

L'HTTPS (Hypertext Transfer Protocol over SSL) è una variante del protocollo HTTP e prevede, oltre al TCP/IP, il certificato SSL (Secure Sockets Layer) che cripta i dati trasmessi, proteggendo le informazioni e riducendo il rischio che esse vengano intercettate ed utilizzate in modo illecito da terzi.
Il protocollo HTTPS, segnalato nel browser dall'icona del lucchetto, viene di norma utilizzato sulle pagine che trasmettono dati personali, informazioni relative a carte di credito o altri sistemi di pagamento.



Mi riguarda?
A partire da gennaio 2017 Google Chrome etichetta come 'non sicuri' i siti che non utilizzano il protocollo HTTPS. Questo vale non soltanto per le pagine mediante le quali vengono effettuati pagamenti: tutte le pagine nelle quali vi sia un trasferimento di dati (anche un semplice modulo di registrazione), se non dotate di un certificato SSL, vengono identificate come non sicure e segnalate come tali agli utenti. La questione, dunque, non è relativa soltanto ai siti e-commerce.

Il protocollo di trasferimento utilizzato è inoltre un fattore di ranking su Google: quest'ultimo ha comunicato ufficialmente che i siti privi di HTTPS che raccolgono dati verranno penalizzati nel posizionamento, mentre verranno viceversa premiati, mostrandoli per primi sulla SERP (la pagina dei risultati di ricerca), i siti che lo utilizzano.

Agli usuali vantaggi derivanti dall'utilizzo di un certificato SSL (protezione dei dati, maggiore fiducia da parte degli utenti, minor tasso di abbandono delle transazioni e-commerce, controllo sulle intrusioni da parte di terzi nella navigazione degli utenti), si aggiunge dunque un vantaggio a livello SEO.

Se si considera che Chrome è il browser più utilizzato al mondo (6 utenti su 10 lo preferiscono) e Google il motore di ricerca principale, quantomeno in Europa (95% -94% in Italia-) e negli USA (75%), si intuiscono le proporzioni della cosa.

Cosa fare?
Se il vostro sito utilizza un normale protocollo HTTP, è vivamente consigliato installare un certificato SSL e passare ad HTTPS.
Con un modico costo annuo -il costo di rinnovo del certificato- avrete la garanzia che il vostro sito non sia etichettato come 'non sicuro' dai vari browser né penalizzato a livello di ranking. Gli utenti si sentiranno più sicuri nel rilasciare dati personali e si ridurrà il numero di azioni interrotte (ad esempio form o carrelli abbandonati, se si tratta di un sito e-commerce).

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